martedì 21 agosto 2007

Cosmogonie antiche

La creazione secondo le religioni

Ecco un breve elenco descrittivo dei miti della creazione per varie religioni. Per approfondire la conoscenza di questi è consigliato far riferimento alle singole religioni o culture.


Ainu

La cosmologia del popolo Ainu constava di sei paradisi e sei inferni dove vivevano divinità, demoni e animali. I demoni si trovavano nel paradiso basso, le divinità minori vivevano tra le nuvole nel sommo paradiso viveva Kamui, la divinità creatrice, coi suoi servi. Il suo reame era circondato da un resistente muro di metallo ed era accessibile solo tramite un grande cancello di ferro.

Kamui creò il nostro mondo come un grande oceano adagiato su di una enorme trota. Secondo questa tradizione le maree srebbero dovute a questo pesce che di volte in volta succhia o caccia fuori l'acqua del mare; sempre questo pesce, tramite il suo movimento, sarebbe la causa dei terremoti.

Un giorno Kamui guardando dall'alto questo mondo acquatico decise di farne qualcosa. Così mando un suo messo che fece si che venissero a galla le isole.

Quando gli animali videro quanto fosse bello quel mondo, convinsero Kamui a lasciarli libersi di vivere in quel luogo. Kamui, tuttavia, creò anche molte altre creatura. Il primo popolo, gli Ainu, avevano corpi di terra, capelli di erba-gallina. Kamui mandò Aioina, l'uomo divino, sulla terra per insegnare agli Ainu come cacciare e cucinare.


All'inizio non esisteva niente, solo il buio era ovunque. Improvvisamente dal buio emerse un sottile disco, giallo da un lato e bianco dall'altro, che appariva sospeso a mezz'aria. All'interno del disco siedeva un piccolo uomo barbuto, il Creatore, "Colui che vive al di sopra". Quando egli guardò nel buio ininito, la luce apparve in alto. Egli guardò in giù e divenne un mare di luce. A est, egli creò le strisce gialle dell'alba. Ad ovest, tinte di diversi colori apparvero ovunque. C'erano anche nubi di diversi colori. Egli creò anche tre altri dei: una piccola ragazza, un Dio Sole e un piccolo ragazzo.


Nella cultura degli aborigeni australiani, la creazione del mondo svolge un ruolo fondamentale. La creazione risale al "tempo del sogno", in cui gigantesche creature totemiche attraversarono la Terra cantando di ciò che incontravano (rocce, pozze d'acqua, animali, piante) e così facendo portarono questi elementi alla creazione vera e propria.


Il mito della creazione babilonese è stato descritto nell'Enûma Elish, di cui esistono varie versioni e copie, la più antica delle quali è datata 1700 a.C..

Secondo questa descrizione, il dio Marduk si armò per combattere il mostro Tiamat. Marduk distrusse Tiamat, tagliandola in due parti che divennero la terra e il cielo. Dopo, distrusse anche il marito di Tiamat, Kingu, usando il suo sangue per creare l'umanità.


La descrizione del demiurgo fatta dai Bantu è la seguente. In origine, la Terra non era altro che acqua e oscurità. Mbombo, il gigante bianco, governava questo caos. Un giorno, egli sentì un fortissimo dolore allo stomaco e vomitò il sole, la luna e le stelle. Il sole splendeva perfidamente e l'acqua evaporò nelle nuvole. Gradualmente, apparververo delle colline asciutte. Mbombo vomitò di nuovo e questa volta vennero fuori gli alberi, gli animali, le persone e molte altre cose: la prima donna, il leopardo, l'aquila, l'incudine, la scimmia Fumu, il primo uomo, il firmamento, la medicina e la luce. Nchienge, la donna delle acque, viveva ad Est. Ella aveva un figlio, Woto, e una figlia, Labama. Woto fu il primo re dei Bakuba


Il Buddismo normalmente ignora le questioni riguardanti l'origine della vita. Il Buddha a questo riguardo disse che congetturare circa la fine del mondo porterebbe solo noia e follia.

Il Buddha affermò di non avere intenzione di esplicare queste origini perché le stesse non avevano nulla a che fare col suo obiettivo, il raggiungimento dell'illuminazione.


In principio, c'era solo l'acqua. Tutti gli animali vivevano sopra di essa ed il cielo era sommerso. Erano tutti curiosi di sapere cosa ci fosse sotto l'acqua ed un giorno Dayuni'si, lo scarabeo acquatico, si offrì volontario per esplorare. Esplorò la superficie, ma non riuscì a trovare nessun terreno solido. Esplorò sotto la superficie fino al fondo e tutto quello che trovò fu del fango che portò in superficie. Dopo aver preso il fango, esso cominciò a crescere e a spargersi tutto intorno, fino a che non divenne la Terra così come la conosciamo.

Dopo che tutto ciò accadde, uno degli animali attaccò questa nuova terra al cielo con quattro stringhe. La terra era ancora troppo umida, così mandarono il grande falco nel Galun'lati per preparala per loro. Il falco volò giù e quando raggiunse la terra dei Cherokee era così stanco che le sue ali cominciarono a colpire il suolo. Ogni volta che colpivano il suolo si formava una valle od una montagna. Gli animali poi decisero che era troppo buio, così crearono il sole e lo misero lì dove è tutt'oggi.


In Cina sussitono cinque maggiori punti di vista sulla creazione.

  • Secondo il primo non ci sono le prove necessarie per spiegare la creazione e le sue origini.
  • Il secondo si fonda sull'idea che il paradiso e la terra erano un'entità unica che poi si separò in due parti.
  • Il terzo, apparso relativamente tardi nella storia della cultura cinese, è quello del Taoismo. Secondo questo il Tao è la forza alla base della creazione. Grazie al Tao, dal nulla è nata l'esistenza, dall'esistenza sono venuti fuori lo yin e lo yang e da questi è nata ogni cosa.
  • Il quarto, anch'esso relativamente giovane, è il mito di Pangu. Secondo questa spiegazione, offerta dai monaci Taoisti secoli dopo Lao Zi, l'universo nacque da un uovo cosmico. Una divinità, Pangu, nascendo da quell'uovo lo ruppe in due parti: quella superiore divenne il cielo e quella inferiore la terra. Man mano che la divinità crebbe le due parti dell'uovo si separarono sempre più e, quando Pangu morì, le parti del suo corpo divennero varie zone terrestri.
  • Il quinto è costituito da racconti tribali non legati in un sistema unicizzante.


Secondo il libro della Genesi, ogni cosa fu creata da Dio. La Bibbia usa generi letterari simili alle culture del suo tempo, ma modifica i dati cosmologici in maniera da far risaltare la sua dottrina su Dio e sulla bontà della creazione.

Ci sono due racconti della creazione, corrispondenti grosso modo ai capitoli 1 e 2 del Genesi.


Genesi 1,1 - 2,3a

Il primo racconto della creazione (1,1-2,3a) usa lo schema letterario dei sette giorni. Il racconto suppone uno stato iniziale informe, in cui predominavano le tenebre e l'acqua (1,1-2). La creazione avviene per separazioni successive, nella seguente maniera:

  • Nel primo giorno viene separata la luce dalle tenebre (1,3-5).
  • Nel secondo giorno vengono separate le acque superiori (che si pensava stessero sopra la volta stellare) dalle acque inferiori (1,6-8). La concezione del tempo credeva che attraverso la volta celeste le acque superiori potessero filtrare, dando origine alla pioggia
  • Nel terzo giorno nelle acque inferiori viene separata la terra (1,9-10).
  • Viene quindi generato il regno vegetale (1,11-13).
  • Nel quarto giorno vengono poste nel firmamento le due luci maggiori, il sole e la luna (1,14-19: separazione del giorno dalla notte); bisogna notare però che essi vengono chiamati "luminare maggiore" e "luminare minore": l'autore biblico teme che si possano confondere con gli astri divinizzati dai popoli circostanti, e per questo non li chiama con il loro nome.
  • Nel quinto giorno vengono creati gli esseri marini e gli uccelli, e vengono benedetti perché possano moltiplicarsi (1,20-23).
  • Nel sesto giorno vengono creati gli animali (1,24-25).
  • Viene poi creato l'uomo (1,26-31), con le seguenti caratteristiche:
    • deve dominare su tutto il resto della creazione;
    • è creato uomo e donna;
    • è creato a immagine e somiglianza di Dio;
    • è benedetto perché sia fecondo;
    • riceve in alimento i vegetali: semi e frutti degli alberi.
  • Il settimo giorno Dio cessa dal lavoro, e benedice e consacra il settimo giorno (2,1-3a). Ciò diventerà, nell'ebraismo, il precetto del riposo del sabato.

Il testo afferma che tutta l'opera della creazione è "buona"; invece della creazione dell'uomo e della donna si dice che è "molto buona", affermando in questa maniera la supremazia dell'essere umano su tutto il resto della creazione.

Il testo suppone implicitamente che Dio è eterno, cioè che esisteva prima di creare il resto delle cose.


Genesi 2,3b-24

(da scrivere)


Ebraismo

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Il concetto di "Tzimtzum", o ritirata di dio per lasciar strada a spazio e tempo, è un elemento centrale dell'approccio ebraico al concetto di Causa Prima, come venne esplorata dal rabbino Mosè Maimonide.


Cristianesimo

Creazione della Luce, di Gustave Doré. L'incisione rappresenta in modo letterale l'incipit biblico di Genesi 1:1 ("Sia la luce").

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IngrandisciCreazione della Luce, di Gustave Doré. L'incisione rappresenta in modo letterale l'incipit biblico di Genesi 1:1 ("Sia la luce").

Nel Nuovo Testamento il concetto di Dio cambia e con lo svilupparsi della Trinità diventa più complesso:

Io sono l'Alpha e l'Omega, l'inizio e la fine (Apocalisse 1,8).

All'inizio fu il verbo e il verbo era Dio... Tutte le cose furono fatte da lui e senza lui niente sarebbe stato creato. In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini (Giovanni 1,1-4).

Secondo il libro della Genesi, Dio pre-esisteva eternamente all'ordine creato. La Genesi riporta il primo atto di Dio verso il mondo che noi conosciamo: "Dio creò..." (Genesi 1,1). Tutta la creazione, dalla luce delle stelle del cielo ai pesci del mare, alla compenetrazione tra polvere e soffio divino che ha dato vita all'umanità, furono creati da Dio per godere del meraviglioso ambiente della terra. L'uomo e la donna fuorono creati per riflettere la potenza di Dio, per amare e ben amministrare le risorse del mondo e per offrire preghiere a Dio.

Unica in tutto l'ordine del creato, l'umanità, uomini e donne, è l'unica portatrice dell'imago Dei, l'immagine (dall' ebraico tselem - come in un bambino a immagine del genitore) di Dio tra le cose animate e inanimate del creato.

Secondo il credo cristiano, Gesù, il Cristo di Dio, era il nuovo [Adamo]] mandato a noi "nella pienezza dei tempi". La ricerca dell'umanità di ritornare al giardino dell'Eden culminerà in un nuovo e ancora più pieno paradiso terrestre, sotto forma di cielo e terra nuova.

Sulla Causa Prima I riferimenti a Dio nel [Nuovo Testamento]] variano, comunque dimostrano complessivamente un incorporazione della Causa Prima. Va comunque notato che il concetto cristiano di Dio, la sacra trinità, è più complesso.


Nella mitologia egizia sono riportati tre miti cosmogonici distinti, corrispondenti a tre diversi culti dei maggiori centri sacerdotali.

Secondo la teologia eliopolitana, nota attraverso i "testi delle piramidi", al centro del mito della creazione c'è il dio solare Atum. Nato dall’oceano primordiale (Nun), Atum salì su una collina, creò , secondo alcune traduzioni con lo sperma e secondo altre con la saliva Shu, il vuoto, e la dea Tefnut, l’umidità, che a loro volta generarono Geb e Nut, la terra ed il cielo. Da questi ultimi nacquero due coppie di fratelli e sorelle, Osiride, Iside, Seth e Nefti, i quali procrearono l’umanità. L’insieme di queste divinità formò la grande Enneade eliopolitana.

Secondo la dotrina menfita, la creazione del mondo sarebbe opera di Ptah, che con il cuore, sede del pensiero, e con la lingua, la parola datrice di vita, avrebbe generato otto emanazioni di sé.

La cosmogonia tebana, basata su un’antica leggenda della città di Ashmunein (Ermopoli), narra di una collina di fango che sarebbe emersa dalle acque, originando otto dei primordiali, quattro maschili con testa di rana e quattro femminili con testa di serpente. Queste otto divinità formarono l'Ogdoade ermopolitana. La leggenda passata a Tebe si sarebbe trasformata e gli dei avrebbero creato un uovo, da cui nacque Amon, il dio-sole.

Col tempo, i gruppi rivali si fusero, Ra e Atum furono identificati in una sola divinità. Amon divenne per un certo periodo la somma divinità per poi divenire una manifestazione di Ra.

Anche Ra e Horus furono identificati come uno solo quando si tentò, invano, di introdurre il monoteismo.


Platone, nel suo dialogo Timeo, descrive un mito della creazione che coinvolge un essere chiamato demiurgo.

Esiodo, nella sua Teogonia, racconta che in principio c'era Caos, il quale diede vita a Gea (la Terra), Tartaro (gli Inferi), Eros (amore), Nyx (l'oscurità della notte) ed Erebo (le tenebre degli Inferi). Gea partorì poi Urano, il cielo stellato, suo pari, per coprire sé stessa, le colline e le profondità senza frutto del Mare, e Ponto, tutto "senza la dolce unione dell'amore", ma solo da sé stessa. Successivamente, narra Esiodo, essa giacque con Urano e generò Oceano, Ceo e Crios e i Titani Iperione e Giapeto, Teia e Rea, Temi e Mnemosine e Febe dalla corona d'oro e l'amabile Teti.

"Dopo di loro nacque Crono, scaltro, il più giovane e il più terribile dei suoi figli, e odiava il suo potente padre." Crono, seguendo le raccomandazioni di Gaia, castrò Urano. Egli sposò Rea che gli diede sei figli Estia, Demetra, Era, Ade, Poseidone, e Zeus. Zeus è i suoi fratelli rovesciarono Cronos e gli altri titani, quindi estrassero a sorte quello su cui ciascuno di loro avrebbe regnato. Zeus estrasse i cieli, Poseidone il mare, e Ade la terra.


Nella filosofia Hindu, l'esistenza dell'universo è governata dalla Trimurti composta da Brahma (il Creatore), Vishnu (il Sostentatore) e Shiva (il Distruttore).


Gli anziani dicono che il primo Hopi aveva scelto di vivere nel deserto sterile così essi avrebbero sempre dovuto pregare per avere la pioggia. Per questo essi non avrebbero mai perso la fede nelle loro cerimonie, che mantenevano il legame con la Madre Natura e il Creatore. Essi sostenevano che i veri Hopi rappresentassero tutti i popoli pellerossa attraverso l'autorità a loro conferita dal creatore, il dio Maasaw.


Il racconto inca della creazione è conosciuto grazie ai racconti tramandati dai sacerdoti oppure dalla iconografia delle ceramiche o delle costruzioni architettoniche, e grazie ai miti e alle leggende sopravvissute tra i nativi americani. Secondo questi racconti, nei tempi antichi la terra era immersa nell'oscurità. Allora, da un lago chiamato Collasuyu (adesso Titicaca), emerse il dio Con Tiqui Viracocha, portando con sè alcuni esseri umani. Allora Con Tiqui creò il sole (Inti), la luna e le stelle per illuminare il mondo. È proprio da Inti che il Sapa Inca, imperatore del Tawantinsuyu, discende. Al di fuori delle grandi caverne Con Tiqui modellò numerosi esseri umani, incluse alcune donne che erano già incinte. Allora egli mandò fuori queste persone in ogni angolo del mondo. Tenne però con sè un uomo e una donna a Cusco, l'"ombelico del mondo".

Con, il creatore, aveva forma umana ma era senza ossa. Egli riempì la terra con cose buone per sopperire ai bisogni dei primi esseri umani. Le persone, però, dimenticarono il dio Con e si ribellarono. Così egli li punì smettendo di mandare la pioggia. La gente allora fu costretta a lavorare duramente arrangiandosi con la poca acqua che poteva trovare nei rigagnoli rimasti. Allora si affermò una nuova divinità, Pachacamac, che cacciò Con e trasformò le persone da lui create in scimmie. Pachachamac poi si impossessò della Terra e creò gli antenati del genere umano.

Il fondatore della prima dinastia dei sovrani di Cusco fu Manco Capac. Secondo una leggenda egli emerse dalle profondità del lago Titicaca grazie al dio del sole Inti. Un'altra versione della storia sosteneva che egli fosse il figlio di Tici Viracocha. Comunque alle persone comuni non era permesso pronunciare il nome di Viracocha, cosa che fornisce una possibile spiegazione della necessità di due miti di fondazione.

In uno dei due miti Manco Capac era il fratello di Pachacamac ed entrambi erano figli del dio del sole Inti, conosciuto anche con il nome di Apu Punchau. Lo stesso Manco Capac veniva onorato come un dio del fuoco o del sole. Secondo la leggenda di Inti, Manco Capac e i suoi fratelli di madre erano stati mandati sulla terra dal dio del sole ed erano fuoriusciti da una caverna del Pacaritambo portando un bastone dorato chiamato tapac-yauri. Essi dovevano creare un Tempio del Sole nel luogo dove il bastone sarebbe affondato dentro la terra. Essi viaggiarono fino a Cusco lungo gallerie sotterranee e finalmente trovarono il luogo adatto per costruire il tempio in onore del dio del sole Inti, loro padre. Durante il viaggio uno dei fratelli di Manco Capac e forse anche una delle sue sorelle vennero tramutati in pietre sacre (huaca). In un'altra versione di questa leggenda, invece di apparire da una caverna a Cusco, i fratelli sarebbero emersi dalle acque del lago Titicaca.

Secondo la leggenda di Tici Virachocha, invece, Manco Capac era il figlio di Tici Viracocha: egli e i suoi fratelli (Ayar Anca, Ayar Cachi e Ayar Uchu) e sorelle (Mama Ocllo, Mama Huaco, Mama Raua e Mama Cura) vivevano vicino Cusco, presso Pacari-Tampu (oggi Pacaritambo, a 25 km a sud di Cusco). Una volta formato un popolo piuttosto numeroso riunito in dieci ayllu essi tentarono di assoggettare le tribù della valle di Cusco. Questa leggenda comprende inoltre il bastone d'oro, sostenendo che questo era stato dato a Manco Capac da suo padre. La leggende inoltre narra che il giovane Manco avrebbe ucciso i suoi fratelli più grandi diventando così l'unico governante di Cusco.


Nell'Islam ogni creazione è attribuita ad Allah (il nome proprio di Dio in arabo). Egli è l'unico Dio per i musulmani. È chiaramente identificato come la "prima causa" in numerosi versetti del Corano. In quanto Creatore ed Eterno e in considerazione dell'impossibilità della materia bruta (madda) di sussistere senza il Suo continuo intervento, a Lui è attribuita la proprietà di qualsiasi atto creato, ivi compreso quello apparentemente riferibile all'essere umano, il quale ne avrebbe in definitiva il solo possesso (iktisāb)

Seguono tre esempi:1

XIII:16 … « Rispondi: "È Dio il Creatore di tutte le cose, è Lui l'Unico, il Vittorioso!" ».
LVII:3 « Egli è il Primo, Egli è l'Ultimo, Egli è il Dispiegato, Egli è l'Intimo, Egli è sovra tutte le cose sapiente ».
CXII:1-2 «Dì: "Egli, Dio, è uno - Dio l'Eterno. - non generò né fu generato - e nessuno Gli è pari" ».

Riferendosi all'argomento della "prima causa" il Corano indirizza i non-credenti:

LII:35-36 « Son essi che furon creati dal nulla, o son loro i creatori? Son forse loro che han creato i cieli e la terra? No! Nessuna certezza salda essi hanno ».

1 I versetti citati sono presi da
il Corano - introduzione, traduzione e commento di Alessandro Bausani - Firenze, Sansoni, 1961 (stampato su autorizzazione dalla milanese Rizzoli, ISBN, 88-17-16612-X)


Per approfondire, vedi la voce Mitologia giapponese.

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Il dio Izanagi e la dea Izanami agitarono l'oceano con una lancia per creare una piccola isola di sale coagulato. Le due divinità scesero sull'isola, si accoppiarono, crearono le isole principali, le divinità e i predecessori del Giappone


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Per approfondire, vedi la voce Giainismo.


Odino e i suoi fratelli usarono il corpo di Ymir per creare l'universo. Questo universo consta di nove mondi. Loro posero il corpo sul vuoto chiamato Ginnungagap. Loro usarono la sua carne per la creazione della terra e il suo sangue per il mare. Il suo teschio , tenuto su da quattro nani (Nordri Nord, Sudri Sud, Austri Est, e Vestri Ovest), fu usato per creare il paradiso. Quindi usando scintille da Muspelheim, gli dei crearono il sole, la luna e le stelle. Le sopracciglia di Ymir invece furono usate per creare un posto dove la razza umana potesse vivere su; un posto chiamato Midgard. I primi umani, Ask e Embla, furono creati da tronchi (d'albero?). [1]


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Per approfondire, vedi la voce Mitologia polinesiana.


Alcuni filosofi come Hakim Bey e gli occultisti, come Peter Carroll, pensano che la casualità, il caos o il pricipio di indeterminazione siano il primo elemento motore secondo la scienza e che, quindi, dovrebbero essere considerati divini.


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Per approfondire, vedi la voce Mitologia Sami

La cosmologia dello Surat Shabda Yoga ritrae il complesso della creazione (il macrocosmo) come emanato e arrangiato in una gerarchia spiritualmente differenziata, spesso indicata come uova, regioni o piani. tipicamente vengono descritti otto livelli spirituali posti sopra il piano fisico, anche se nomi e suddivisioni all'interno di questi livelli variano (Una versione della creazione da una prospettiva dello Surat Shabda Yoga, è delineata ne “Il grande schema dell'intera creazione”.) Tutti i piani che si trovano sotto le regioni puramente spirituali sono sottoposti a cicli di creazione e dissoluzione (pralya) o grande dissoluzione (maha pralya).

La costituzione dell'individuo (il microcosmo) è una replica esatta del macrocosmo. Di conseguenza il microcosmo consiste di un certo numero di corpi, ciascuno dei quali adatto ad interagire con il piano o la regione corrispondente nel macrocosmo.


Tao è il vuoto senza nome, la madre delle Diecimila Cose. Il Tao è considerato da Lao Tzu come ciò che dà in eterno senza venire svuotato, e che riceve in eterno senza venire riempito. Ciò che non esiste per se è in grado di durare.


Zen

Il tutto e il niente sono un tutto unico inseparabile. La filosofia Zen nega che la persona possa essere la causa scaturente. Nel parlare delle origini afferma che il piano dell'essere è la vera causa scaturente.


Nella narrazione della creazione dello Zoroastrismo, Ahura Mazda creò 16 terre, una alla volta, tali che ognuna di esse fosse sorgente di piacere per la sua popolazione. Dopo la creazione di ognuna di queste terre, Angra Mainyu intervenne con una contro-creazione, introducendo malattie e peccati di vario genere. L'idea dualistica di due spiriti primordiali, considerati gemelli da Zoroastro, riprende un prototipo delle mitologie indoeuropee.

Estratto da "http://it.wikipedia.org/wiki/Cosmogonia"

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